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Responsabilità degli ISP, esaurimento ed importazioni parallele online: ne abbiamo parlato a Padova

Aggiornamento: 8 gen 2020

Grazie ancora agli oltre 100 Colleghi Avvocati e Consulenti IP, oltre ad alcuni Legali d’Azienda, che ieri pomeriggio presso la prestigiosa Sala Rossini dello storico Caffe Pedrocchi in Padova hanno partecipato al convegno “Il Commercio Virtuale: vantaggi e limiti nello sfruttamento degli IPrights”, organizzato e tenuto, sotto l’egida di AIPPI, dagli Studi GLP (Avv. Davide Petraz), Dentons (Avv. Giovanni Casucci), GR Legal (Avv. Luca Giove), SFP (Avv. Sergio Francini), Ufficio Veneto Brevetti (Dott. Alessandro Benettin) e Cervato Law & Business (Avv. Piergiovanni Cervato), con la partecipazione del Dott. Silvio Zanarello dell’agenzia di digital marketing WMR Studio Cappello.



Gli argomenti discussi hanno affrontato da vari angoli prospettici gli ultimi indirizzi in tema di distribuzione selettiva online, strategie di registrazione per il web, strumenti di tutela giudiziale ed extragiudiziale, tecniche di digital marketing, responsabilità online di concorrenti, intermediari e prestatori di servizi.


In particolare, per Cervato Law & Business abbiamo commentato lo stato dell’arte giuridico degli Internet Service Provider e dei relativi regimi di esenzione di responsabilità, così come delineati dalle recenti sentenze della Corte di Cassazione 7708/2019 e 7709/2019, soprattutto in relazione all’applicazione dell’esaurimento comunitario ed al fenomeno delle importazioni parallele.


La sentenza 7708/2019 della Suprema Corte ha infatti riaffermato la distinzione degli hosting provider tra attivi e passivi, portando dunque a quattro le figure di provider internet, che invece la direttiva 2000/31/CE ed il D.Lgs. 70/2003 (per l’Italia) limitano a tre:

  • mere conduit (art. 14 D.Lgs. 70/2003 e 12 Dir. 31/2000/CE),

  • caching provider (art. 15 D.Lgs. 70/2003 e 13 Dir. 31/2000/CE),

  • hosting provider (art. 16 D.Lgs. 70/2003 e 14 Dir. 31/2000/CE).